Vetro opaco, sabbiato, satinato: facciamo chiarezza

La lavorazione del vetro è un’arte antichissima, che nei secoli è stata tramandata e rivisitata negli usi e negli stili. Oggi il vetro trova applicazione nei settori dell’arredamento, dell’illuminazione e dell’oggettistica e diventa una grande fonte di ispirazione per i designer di tutto il mondo, che con questo pregiato materiale possono dare forme ai loro progetti creativi.

Uno speciale tipo di vetro, molto diffuso e apprezzato nell’architettura moderna, è proprio il vetro opaco, che ha la peculiare caratteristica di lasciare intravedere ma allo stesso tempo camuffare la vista da una parte all’altra del vetro. Questo effetto ottico velato e morbido è spesso usato nelle abitazioni e specialmente in tutti quegli spazi che richiedono particolare intimità, come i bagni oppure gli uffici degli edifici pubblici.

Ma qual è il trattamento che permette di opacizzare un vetro senza sacrificare la sua intensa luminosità? Esistono in realtà due tecniche altamente diffuse, anche se spesso vengono purtroppo confuse: la sabbiatura e la satinatura (o acidatura) del vetro. I vetri sabbiati e i vetri satinati si distinguono proprio per la loro specifica e particolare tecnica di lavorazione, che nel caso dei vetri sabbiati ha un’impronta più artigianale che industriale, permettendo una maggiore libertà creativa e decorativa.

Come si ottiene il vetro sabbiato?

La sabbiatura del vetro si pratica sottoponendo una lastra di vetro trasparente all’azione abrasiva della sabbia, che viene proprio “sparata” dalla cosiddetta “sabbiatrice per vetro” in un fortissimo getto d’aria compressa. In questo processo la lastra assume un aspetto opalescente, senza però sacrificare la capacità di trasferire la luce. Infatti, la luce continua a passare attraverso i vetri, creando degli effetti interessantissimi e meravigliosi che diventano ancora più ritmici e vivaci quando il vetro viene sabbiato “a zone”, mantenendo quindi per alcune parti un effetto sabbiato e introducendo in altre un effetto più traslucido.

Inoltre, per chi desidera ottenere un effetto ancora più vivace, la tecnica di sabbiatura profonda è ideale per introdurre un tocco di colore su queste vetrate in vetro sabbiato. Utilizzando particolari sostanze chimiche, fatte appositamente per durare nel tempo, è infatti possibile creare dei bassorilievi colorati all’interno delle lastre.

vetro sabbiato

Il vetro sabbiato può essere quindi il materiale giusto per dare risalto alle grandi tecniche di decorazione e creatività artistica, arredando con un tocco di stile gli spazi da arredare, che possono essere sia privati, come le abitazioni, ma anche pubblici, come ad esempio banche o uffici. Le vetrate in vetro sabbiato possono diventare proprio l’elemento di design distintivo, esteticamente bello e unico che dona luce e carattere a uno spazio.

Come si realizza invece il vetro satinato o acidato?

Come la sabbiatura, la satinatura è un trattamento che permette di opacizzare il vetro. Ciò che distingue queste due tecniche è proprio la specifica tecnica di realizzazione: per ottenere un vetro satinato infatti, la lastra di vetro deve essere immersa in un particolare acido, che agisce opacizzando e lisciando la superficie, senza alterarne le proprietà meccaniche.

Con questo tipo di lavorazione, è possibile trattare uno oppure entrambi i lati della lastra di vetro di partenza. Infatti, una tecnica di satinatura prevede la totale immersione delle lastre di vetro nell’acido cloridrico, mentre l’altra prevede lo spargere del composto solamente sulla superficie. L’acido agisce corrodendo la superficie del vetro e creando quindi il classico effetto opaco, che può essere regolabile a seconda del livello di concentrazione della soluzione acida. È proprio per l’utilizzo dell’acido cloridrico che il vetro satinato viene anche chiamato vetro “acidato”.

Un vetro satinato si presenta con un aspetto morbido e vellutato al tatto. Un aspetto che in particolare lo differenzia dal vetro sabbiato è il fatto di essere un trattamento industriale eseguito su lastre intere, da cui solamente in una fase successiva verrà ritagliato il pezzo finito. La sabbiatura invece è una tecnica che si applica alle lastre di vetro già finite. Inoltre, la satinatura si differenzia dalla pratica di sabbiare il vetro per la lunghezza che il processo richiede: se il vetro sabbiato deve essere prodotto con tempi medio-lunghi, il vetro satinato può essere realizzato in tempi molto rapidi.

Gli utilizzi del vetro sabbiato o satinato

Gli utilizzi del vetro sabbiato o satinato sono veramente tantissimi, dagli interni di design delle abitazioni private, fino alle strutture pubbliche, agli uffici o agli spazi commerciali. Oltre che validissimi elementi d’arredo, sia per gli stili classici che più moderni, i vetri sabbiati e satinati sono infatti molto utili e funzionali per tutte quelle strutture che necessitano di divisori per mantenere la privacy ma allo stesso tempo luminosità negli ambienti.

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